O, MIA BELLA MADONNINA!
"Sei qua, in città? Stai lì dove sei, non ti muovere! Vengo a prenderti subito."
Faceva freddo come nel congelatore per carne, i treni moderni sono così in Italia. Io avevo soltanto un vestito estivo addosso. Sono entrati tre uomini, hanno tolto loro giacche, gli hanno offerto per coprirsi. Ma non bastavano, il freddo si è accomodato dentro per bene, non voleva spostarsi.
Uno di loro, alto, con spalle larghe, era un buon osservatore: ha tolto pure il maglione ed è rimasto solo nella camicia bianca, si è rannicchiato dal freddo nel angolo tutta la notte, me dispiaceva per lui, ma sua gentilezza mi ha salvata dal broncopolmonite sicuro.
Non ricordava il suo volto, neppure il nome, ma senza parlare mi ha fatto comprendere il senso della parola "sacrificio", nella sua dimensione piccola , quotidiana.
L'uomo sconoschuito è uscito dalla folla, si è rivolto a me senza preliminari, arrabbiato:
-Perché non fai qualche cosa per questa gente? Maggior parte di loro non sanno perché sono qua. Aiutali.
-Come posso aiutarli se mi sento persa e confusa?
-Come, tu? Puoi sempre chiedere al Dio indicatore che fare.
-"Dio"ed "Amore" sono due parole ambigue.
-Dio è l’Amore, si chiama così, il resto sono stupidaggini.
Dopo di che, se come aggiungendo un "P.S." alla fine della lettera, mi comandò:
-Devi coprire tuoi occhi.
-Perché?
- Lì c’è tanto amore. Coprili, velali, nascondili.
Quel uomo non voleva assolutamente nulla per se, mi ha chiesto aiutare alla gente. In quanto generica, fu una richiesta esplicita.
Il giovanotto è arrivato brancolando da una viale pieno di principesse tossiche, buttate ovunque sui prati, sulle panchine. Niente cuori trafitte da cupido, soltanto siringhe nella mano. Forse perche' non c'era nessuno intorno, si e' rivolto a me.
Mi pregai: ”Voglio vivere, voglio smettere a drogarmi, dimmi cosa devo fare, dimmilo!”
L’ho detto mia opinione, assolutamente sbagliata secondo opuscoli che riguardano i drogati, dopo di che l’ho rispedito dalla mamma.
Lui è’arrivato dopo anni vestito da un imprenditore di successo, padre di grande famiglia invece della cravatta.
"La droga è come un lungo tunnel buio, spaventoso, Io ero dentro senza capire nulla, però c’era la luce alla fine di quel tunnel: unica speranza. Era lontana, incomprensibile, ma c’era la fine del buio, era tuo sguardo pieno d'amore."
Ora ha una nuova ossessione: "soldi, soldi, soldi!"
La stessa melodia, nuove parole:
-Sono infelice, miei figli soffrono! Lavoro sempre senza smettere, invece voglio vivere. Aiutami, dimmi cosa devo fare, dimmelo!
-Piccolo, povero, stupido, spicciolo, ora ti droghi con soldi, smettilo, scordali. Svegliati, alzati, slegati, sognati!
E dal tunnel, il pianto:
-Droga-soldi-famiglia-lavoro,uuuuuu!!!
-E allora che vuoi da me, va al Diavolo.
-Non mi lasciare cosi, nel buio da solo, tu non lo puoi fare, per favore, no!!!
Sto guardando il lungo tunnel buio dal lato opposto, dal mio inizio. Dentro c’è pianto e urla "aiutami!", niente luce dal altro lato: è lungo, lunghissimo. Se fosse più corto, si potrebbe vedere il mio simile alla fine, ma non c’è questa consolazioni per "quelli da raggiungere".
Basterebbe girare le spalle, guardare in altra direzione verso la fonte di luce, ma non c'e' nessuna consolazione per quelli destinati a consolare...
Abitavamo in un enorme appartamento pieno di scatole vuote, quando lui s’ammalava, immaginava di depositare il dolore nella scatola, sapeva auto ipnotizzarsi. Incredibile, ma funzionava. Fu molto serio, colto, leggeva sempre, conosceva 25 lingue. Mi amava in un modo tiepido, sentimenti forti lo spaventavano, ma quando ha saputo che non mi hanno rilasciato il permesso di soggiorno durante legge Bossi-Fini, era fuori di se dalla felicità:
-Dobbiamo sposarsi subito, subito, subito!!!
-L’illegalità non mi preoccupa, dammi una ragione più seria.
-Vorrei avere un documento che mostra legame con l’aldilà, nero su bianco, con marchi da bollo e timbri varie. Che cose puo' essere piu' serio di cosi?
Mio caro amico è arrivato distrutto dopo lavoro nel ospedale psichiatrico. Ha vomitato la sua tristezza ovunque, sporcando mio spazio psichico. Quando l’ho fatto notare dicendo che non e' gentile, mi rispose, sorridendo, sadico:
Ma non sei qua sulla terra per aiutare alla gente riprendersi?
Nel mezzo di una disicussione accesa sull Arte, d’improvviso lui ha tirato il calzino bucato dalla tasca e disse "Per favore, riparalo!". Quando ha visto miei occhi"pieni d’amore" uscire fuori orbite, mi assicurò, -E’ pulito!
-Non sai come si usa l’ago? Se vuoi, ti lo insegno, non è difficile.
"No", mi disse, ridendo," Mia bella Madonnina, voglio che lo fai tu! Lo voglio, lo desidero, ti lo supplico!"
Lui era completamente matto, voleva pure che andiamo comprarlo pantaloni insieme. L’ho volevo regalare miei geans, non c’era tempo da perdere per stupidaggini.
-No, mi disse, geans :no!
Toccava fare un miracolo al volo avvicinando al primo cassetto di spazzatura: ho tirato fuori pantaloni come gli volevo lui, erano della sua precisa misura, del materiale giusto, di suo colore preferito... Lui era contento come un bambino:
- Rimani ancora per un’può in Italia, vedrai: ti faranno diventare una santa. Tutti quanti faremo tifo per te..
Come siamo finiti insieme non lo so. Comunque, un giorno mi ha sbalordito con sua richiesta:
La vita della coppia è fatta di scontentezza. Di solito comincia cosi, lei dice "Non mi piace questo lampadario, voglio cambiarlo!" Lui si mette a lavorare sodo per comprarla quello che gli piace. Poi decidono di acquistare un comò oppure una nuova macchina. Lui lavora due volte di più per comprarla. Problema con te è che sei troppo felice, perché non t’importa niente. Non potresti essere un po’più scontenta con me, per favore? Così avrò la possibilità d'accontentarti."
Un amoroso da anni, lui fu come un fratello per me. Un giorno mi ha portato piatti e posate, c’erano prevalentemente forchette, i cucchiai erano pochi, i coltelli mancavano. Fu il suo modo di dirmi "auguri" per il matrimonio in arrivo mai avvenuto. L’ho ringraziai, ma lo fece notare che le posate non combaciano, che le forchette sono troppi.
-Ti serviranno soltanto le forchette, mi ha assicurato, non prendi mai tuoi uomini con cucchiaio, le trafitti per bene.
Eravamo nel giardino. Puoi mi ha offerto le nespole rubate da qualche parte, sceglieva le migliori, premuroso, toglieva il nocciolo prima di offrirle:
-Sai, ho il conto aperto con te. Mi ricordo tutto, nel minimo particolare. Per ora sfuggi, ma un giorno ti lo farò pagare voce per voce.
-Non ti capisco, spiegati. Qual è il problema?
-Tu. Tu sei il problema più grande della mia vita. Laschi segni interrogativi alla fine delle miei certezze. Sono in guerra con il mondo, tu sei santa protettrice di quel branco di bastardi luridi. Mi fai mollo, mi fermi nel reagire come si deve, mi fai perdonare, non pensare di svignartela: Pagherai.
( E nella lontananza la voce di un uomo sconoshiuto : "Vedi, vedi, ” Copri tuoi occhi finché non è troppo tardi. Velali, nascondili”).
E se come non bastasse, commenti dal peggio al pessimo.
Il poliziotto del quartiere è venuto per portare la notizia di sfratto. Eravamo tanti intorno al tavolo. Si parlava di cose pratiche, il poliziotto mi fissava con lo sguardo senza nascondere suo interesse. Era imbarazzante. Lui e'ritornato giorno dopo, tenevo la mano del figlio cinquantenne per mostrarmi a lui. Ha preso la testa del suo figlio chi guardava uccellini , l’ha girata con forza quasi rompendolo il collo:
-Guardala, è rara. Lo sguardo così si può trovare soltanto in prigione, tra gli assassini più feroci, solo loro hanno questa miscela d’innocenza e decisione negli occhi.
Voleva pure la mia foto con l’autografo...
Anni fa fu mio professore d'arte. Un studioso di fama mondiale, ora scriveva un libro sul Classicismo. A un certo momento sentì che non ne può più, ha cominciato comporre una lista dettagliata dove catalogava vari tipologie di donne che conosce. Mi voleva tanto bene, ma non sapeva dove inserirmi, mi ha chiamato da un paese straniero, preoccupato, per chiedere sotto quale voce si potrebbe mettermi...
Volevo vedere l’Invisibile. Pensavo, "Chi sei, ma perché ti devi nascondere?" Non si rivelava mai, pero', mi parlava non solo attraverso commenti bizzarri di uomini, ma anche attraverso "il resto", anche via "stupidaggini", come...
- il suono delle fontane. Fanno melodie diverse, ma sempre la stessa voce di fondo.
-piumette che girano nei raggi di sole lentamente sullo sfondo di mura maestosi di Pantheon
-un gattino a tre piedi, un po’ matterello, chi vive presso la stazione: mi accompagna spesso zoppicando, ma non si fa accarezzare mai.
A volte communicava attraverso successione delle immagini, tra il succedersi degli eventi che la gente chiama con ingenuità "coincidenze".
Un amico dell’Università che ora fa giornalista-giramondo, mi scrisse, "Mi ha colpito sempre, sin da quando ci siamo conosciuti, come tua arte è permeata con l’immagini di Madonna. Ma anche il tuo modo di pensare , nei comportarti ritorni spesso a questa immagine. Mi domando;"Perchè?"
Anche Io mi lo domando.
Vorrei sapere qual ’è la differenza tra una donna e una madonna? In che modo la moglie, madre, sorella, amica e diversa dalla luce alla fine del tunnel? E’ la questione di posate che non combaciano?