La Memoria Si dice che di fronte alla morte tutti sono uguali. Non sono d’accordo. La memoria di ogni persona ha il proprio irrIpetibile volto, per svelarlo bisogna cercare un simbolo che esprima l’essenza della vita di ogni uomo. Se si trattava di una persona gioiosa, il monumento funebre dovrebbe provocare il riso, prosciugare le lacrime, in tal modo facendo ritornare sulla terra il defunto, ridandogli la vita. La memoria è uno spazio che accoglie ricordi sorridenti. Il permesso di soggiorno si rilascia soltanto ai defunti allegri. Le impronte digitali? Un bel sorriso sincero… |
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Monumenti-antimonumenti. I monumenti da me proposti sono effimeri, fragili, in continuo divenire. Essi si sciolgono sotto il sole, si disfano al primo soffio di vento, sono pieni di buchi, non sono creati per durare. Sono interattivi: la loro esistenza dipenderà dalla vitalità del ricordo lasciato e dalla creatività di amici e parenti del defunto, i quali dovranno sempre rinnovarli e rifarli. La visita al cimitero diventerà un divertimento simile al parco giochi interattivo che libera la creatività. Così tristezza, sofferenza, solitudine e dolore svaniranno attraverso l’azione in gioiosi spettacoli teatrali, giochi fai da te, e spazi di riflessione tra il cinguettio degli uccelli. Un sorriso sensuale da labbra sane e rosse: ecco quale dovrebbe essere la risposta dell’umanità allo sdentato ghigno della morte. | |
Questioni economiche. In apparenza il cimitero da me proposto è un lusso impensabile, ma se uno considera vari fattori collaterali, si renderà conto che in verità si tratta di una soluzione molto pratica al problema dei cadaveri che si accumulano con spaventosa velocità: se continueremo in questo modo, tra poco i cimiteri supereranno la superficie delle città megagalattiche, non lasciando lo spazio per i morti che camminano. Inoltre, si avrà la creazione di numerosi posti di lavoro per tante categorie che oggi ne sono prive (come gli artisti che ghiacciano nelle gallerie d’arte vuote: spazi, tra l’altro, pagati dalla comunità). Nel cimitero del futuro il ruolo dell’artista-consigliere della famiglia sarà necessario, serviranno pittori, scultori, scrittori, attori, ecc. e saranno pagati volentieri dalle famiglie. Ma non si tratterà di un lavoro semplicemente decorativo: si tratterà di esprimere l’anima del defunto attraverso vari media. Sicuramente servirà un esercito di psicologi che dovranno lavorare in stretta collaborazione con gli artisti e con le famiglie. Inoltre, sorgerà la figura del direttore artistico del cimitero che avrà il compito di conciliare le esigenze dei vari partecipanti, come fa lo sceneggiatore con i suoi personaggi: nessuno dovrebbe rubare la scena ad altro. Siccome il cimitero non sarà più uno spazio macabro e spaventoso, ma diventerà un parco usato in mille modi (come baby parking, come posto di ritrovo di amorosi ed anziani, come teatro all’ aperto, con librerie e chiese), tanti spazi oggi utilizzati solo per il 4-5 % potranno essere sfruttati diversamente (per abitazioni che mancano, per uffici, per ospedali, ecc.), mentre lo spazio del cimitero diventerà il luogo di massima vitalità che assorbirà tante persone che sono già sul mercato del lavoro e richiederà la creazione di innumerevoli addetti ai vari servizi. La cosa più importante è che il legame tra i parenti e l’esercito dei lavoratori del cimitero sarà puro: non ci sarà spazio per lo sfruttamento, nè per il borseggio in pieno giorno di vedove e figli che soffrono, nè per le frustrazioni degli artisti moderni incompresi da tutti, nè per la rozzezza delle monumentali lapidi-monstre che schiacciano la vita del ricordo. Un cimitero che funziona e che dà tanto lavoro a tutti. |
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Jean è un uomo buono. Proprietario di un negozio d’antiquariato, prende gli affari alla leggera; la sua vera occupazione, invece, è collezionare personaggi bizzarri. Il suo negozio è sempre frequentato da avventurieri, maghi, giovani artisti interessanti, inventori, ma anche da immigranti clandestini che nascondono la loro merce di contrabbando nei cassetti di armadi antichi. Il monumento invernale a Jean sarebbe un pupazzo di neve con le braccia spalancate per abbracciare tutti. Quando arriva la primavera, il pupazzo si scioglie e rimane soltanto la pozzanghera. Ma il palo con la scritta “Jean” fiorirà e diventerà un albero in mezzo al laghetto dove i bambini verranno a giocare con le barchette che impareranno a costruire dall’amico di Jean (dunque, scuola all’aperto!). Jean-pupazzo di neve e Jean-albero in fiore in mezzo alla pozzanghera sarà il centro di vari divertimenti piccoli e simpatici, provocando riso e allegria, come nella vita. | |
Monumento a Enrico. Lui è un ragazzo gentile e curioso che vive come un canarino esotico rinchiuso nella gabbia dorata del benessere. Nel suo piccolo cuore da uccellino vive il desiderio di esplorare il mondo, ma le sbarre della gabbia dorata sono legate dalla paura: un intreccio micidiale, la ragnatela più appiccicosa del mondo. Invece delle fiabe, a Enrico hanno raccontato che il mondo è pieno di gatti affamati pronti a inghiottirlo, invece che con acqua di sorgente l’hanno abbeverato con la torbida bevanda chiamata ”benessere”, invece dei castelli di sabbia gli hanno regalato immobili, aziende, macchine di lusso… Il monumento funebre ad Enrico è la realizzazione del suo sogno: la gabbia dorata che dondola vuota sull’albero, mentre lui salta da un ramo all’altro, facendo conoscenza con altri canarini | |
Monumento a me stessa. Cos'è l’artista se non uno specchio che riflette le anime delle persone, il tempo in cui vive, l’alba, il tramonto, ed il cielo stellato? La miglior lapide per me è lo specchio disteso nell’erba fitta con la scritta “Lada Alekseychuk”. Quelli chi verranno a trovarmi vedranno se stessi e sarà come dire: “Io sono te e tu sei me”. Se non verrà nessuno, lo specchio rifletterà mille albe, i tramonti, il cielo stellato: come nella vita, così nella morte. |
Monumento alla bellissima contessa. Come si potrebbe seppellire il corpo di una giovane donna che non faceva nient’altro nella vita tranne l’amore? La sua vita fu votata al piacere, come una farfalla impazzita di gioia. E quando lei è sparita, è rimasto un esercito di amorosi in lacrime. Come festeggiare il suo corpo che è servito come una inesauribile fonte di piacere per l’umanità? Sulla collina (seno) dove è sepolto il suo corpo viene posta un’asta dove invece della bandiera sventola la sua lingerie. I suoi amorosi avranno un compito concreto: di cambiare “la bandiera” e di esibirsi sulla collina. Così, il musicista verrà a suonare il violino sotto la bandiera-mutande, il poeta verrà a comporre dei versi riempiendo il reggiseno di lacrime, il sollevatore di pesi batterà il record sotto le sue calze sontuose che si librano nel vento . | |
Monumento funebre a Robin Hood. La sua tomba è di una attualità estrema:lui era un terrorista
allegro, e nel tempo del terrorismo vigliacco e torbido abbiamo tutto
da imparare da lui. Robin Hood fu un ribelle-creativo, non solo toglieva
soldi ai ricchi, ma li regalava in un modo regale(bussava a casa della
gente e se qualcuno gli offriva il pranzo, lasciava delle monete d'oro
sotto il piatto). Dov'è sepolto il suo corpo non si sa, però
intanto si potrebbe erigere una bacheca con delle proposte di fare terrorismo
allegro e questa sarà la sua tomba.Qualsiasi persona può
affiggere li la sua proposta, come qualsiasi persona può leggerla. Monumento funebre a famoso stilista di moda Egli ha già un mausoleo, dove sono sepolti
i suoi avi. Però esso si può adibire a spogliatoio per le
modelle durante le sfilate. Loro usciranno dal mausoleo, si faranno vedere
davanti alla folla, e poi torneranno nella tomba. Il monumento funebre
in questo caso è lo spettacolo di moda: il più effimero
e leggero al mondo, che glorifica il transitorio miracolo della bellezza
femminile. |
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Monumento a mio padre Il suo talento è come una bellissima barca sulle cui vele sono scritti fantasiosi scenari. Egli vorrebbe navigare cercando di scoprire le nuove Americhe, le sue vele sono gonfie di vento, però il mare si è prosciugato ed è rimasta soltanto una piccola pozzanghera dove il veliero è incagliato. Verrà un giorno in cui si scioglieranno i ghiacciai e tutta la terra sarà coperta dalle onde, il veliero diventerà la barca di Noè che salverà quelli che hanno cercato il sapere vero, gli studenti leggeranno il libro-vela dondolandosi sulle scale di corda senza paura di cadere, vedranno i film sperimentali proiettati sulla vela gonfia di vento nel mezzo del mare grosso, accompagnati da spruzzi di acqua salata . | |
Monumento ai
12 apostoli Essi sono le vie che portano al cielo. Possiamo piantare 12 scale che s’innalzano dalla terra verso il cielo e che portano …da nessun parte (ma da nessun parte si vede la terra diversamente, il cielo è più vicino, se sei fortunato becchi le nuvole). A parte il cimitero, si potrebbe riproporre questa idea in qualche paese pieno di disoccupati sprovvisto di bellezze naturali o architettoniche. Immaginate: arriva un bus pieno di turisti giapponesi, i quali salgono le scale subito. Arrivano fino all’ultimo scalino ed osservano il paesaggio. Poi, contenti, scendono nuovamente. Certo, non si può raggiungere il cielo soltanto con le scale-apostoli, però cambiando la prospettiva cambia la prospettiva interiore. Dopo aver compreso questo, i turisti giapponesi risalgono sull’autobus e tornano a casa. |
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La Chiesa Volante Ogni cimitero ha una cappella, e così deve essere nel nostro cimitero. Di solito la religione cerca d’impaurire, di opprimere la gente. Invece in questo caso la chiesa t’innalza nel cielo letteralmente. Funziona così: si sceglie un santo-deltaplano nelle cui mani uno preferisce volare, lo si affitta ad ore, e si va a volare sopra una spiaggetta dove la gente prende il sole (sempre sul territorio del cimitero) per invogliare i bagnanti a pregare e per far pace tra spirito e corpo che hanno fatto la guerra troppo a lungo. Si faranno confessioni nel volo, i preti faranno le prediche al volo… |
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Succursale del Cimitero
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