CORSO INTENSIVO DI REGIA .

Ogni sera dalle 18 alle 22 tranne sabato e domenica:

12 sessioni di 48 ore complessive

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Larissa e Leonid Alekseychuk, registi-autori dei film "II Cuore di Pulcinella", "Mozart e Salieri", "C'e' l'Ucraina oltre Cernobyl"e, ultimamente, del documentario ,"Le Mani sul Fuoco", già docenti dei Film Institute della New York University, York University di Toronto e lettori ospiti alla Scuola Nazionale del Cinema e l'Università Gregoriana in Italia, propongono una nuova edizione del loro CORSO INTENSIVO DI REGIA.

CORAGGIO AI TIMIDI. UMILTA' AI PRESUNTUOSI. COMPETENZA PER TUTTI.

La regia in due settimane? Una materia sconfinata in tempo così breve?
Saranno ormai alcune centinaia gli aspiranti cineasti a porsi questa domanda per scoprire sin dal primo incontro che persino in due ore di pratica ben impostata si può imparare più che in due anni di ascolto passivo, senza fare null’altro. Basta citare uno degli ex allievi, inizialmente cauti e incantati alla fine:“ Tra il primo e l’ultimo giorno di lezioni passa molto più tempo che risulta dal calendario. Un
bel pò di più.”
Tra gli ex allievi del corso ci sono già partecipanti alla Mostra del Cinema di Venezia, un vincitore della sezione Settimana della Critica, i vincitori del Premio Solinas per la sceneggiatura e un fitto gruppo di giovani registi ben inseriti nell’ambiente industriale, sia in Italia sia in USA, tra quest’ultimi anche un candidato all’Oscar.
Leonid e Larissa Alekseychuk, registi dei film “II Cuore di Pulcinella”, “Mozart e Salieri” e, ultimamente, del documentario “C’è l’Ucraina oltre Cernobyl”, già docenti dei Film Institute della New York University, York University di Toronto e della Scuola Nazionale del Cinema in Italia, ripropongono ai nuovi iscritti l’esperienza in cui i novizi si trovano benissimo accanto ai professionisti in cerca di perfezionamento, i dediti al cinema con addetti agli altri campi artistici, e i “nonni” di di trent’anni in su sfidano in creatività i “nipoti” di trent’anni in giu.
Lavorando sui testi prescelti in gruppo e senza timore degli errori, inevitabili ma utilissimi, si pulisce la mente dal caos primordiale che ci regna spesso neanche osservato, e le regole si riconquistano in una forte sfida creativa, per trasformare il sogno nella disciplina mentale e lavorativa: nulla a che fare con la regia “platonica”, studiata al tavolino.
Con una videocamera sempre a portata di mano, le nozioni teoriche si riscoprono e si riconquistano grazie ad un intenso lavoro pratico, risolvendo dei problemi creativi per nulla infantili.
Se incoronato da un decente risultato artistico, un simile percorso collettivo dà una forte spinta alla formazione individuale: la regia propria un giovane
cineasta l’affronterà in modo più esigente ma anche più competente e autorevole, senza sprecare tempo, sforzi e denaro per il vagabondaggio solitario.
Lo strumento che permette di esplorare gli aspetti determinanti del mestiere in modo pratico e preciso è il concetto della Diagonale Dinamica, elaborato dagli insegnanti e riconosciuto da tanti allievi come evento cruciale della loro formazione. “Dietro la più rigorosa disciplina si nascondono la fantasia e libertà più affascinanti”, ha scritto uno di loro, riflettendo i giudizi altrettanto entusiastici delle persone di varie età, esperienza ed estrazione professionale.
Tale universalità del corso, che unisce 1’eleganza formale della scuola russo-europea con l’energia narrativa americana, è il frutto dell’esperienza professionale e della ricerca metodologica degli insegnanti, i registi-sceneggiatori con gli studi a Kiev e Mosca e anni d’insegnamento a New York, presso il ben noto Film Institute della New York University- la scuola che, a parte nomi illustri quali Martin Scorses e Spike Lee, fornisce migliaia di professionisti per il cinema più potente del mondo.
I giudizi degli allievi sulla praticità, efficacia formativa, il contesto culturale e 1’impatto umano del Corso sono disponibili agli interessati.

TELEFONARE: 340 53 77 497

e-mail: larry_lex@yahoo.com

CON UN PO’ DI VITA NELLA TUA REGIA

DIVENTI REGISTA DELLA TUA VITA.

MAI PIU’ UNA COMPARSA.

 

CORSO DI REGIA

di Larissa & Leonid Alekseychuk.

IL PROGRAMMA

1. Da un'idea geniale ad un film accettabile. Esercizi sull'impostazione e lo sviluppo dell'idea. Errori tipici da evitare.

2. Un racconto cinematografico: descrizione o azione?

L'Avvenimento Drammatico e la struttura narrativa.

La Premessa Drammatica. Comporre ad hoc una storia con il metodo Diagonale Dinamica. Proporzioni architettoniche della storia. Sezione Aurea nelle arti temporali.

3. Un personaggio sulla pagina scritta e davanti alla macchina da presa: esercizi sulle differenze estetiche e tecniche.

4. Un modo per scrivere "si" e 50 modi per dirlo: la direzione degli attori. Il metodo dell'Analisi Attiva: Stanislavskij contro Stanislavskij.

5-6. Da una messa-in-scena teatrale ad una giusta inquadratura. Esercizi pratici. Lo Storyboard. La composizione dell'immagine nella pittura e nel cinema.

7. Il lavoro di regista con l'operatore e lo scenografo. Lenti, luci, varie tecnologie. Esercizi, proiezioni tematiche.

8."La teoria d'estasi" di S. Eisenstein, le sue applicazioni e le potenzialità inesplorate.

9. Da Griffith a Tarkovski e oltre: diversi tipi e scuole di montaggio. Proiezioni ed esercizi. Musica e l'immagine.

10. L'estetica del film documentario. Proiezioni analitiche, tecniche dell'intervista. Consigli artigianali, sciocchezze diffuse da evitare. Un film e un programma televisivo sull'arte: una registrazione meccanica o l'arte del cinema? Approcci nuovi per filmare balletto, pittura, teatro e altre forme d'arte.

11. Una produzione blitz: creare in classe un concetto di un film e vederlo realizzato. ( Basato su "Mozart e Salieri" di leonid e Larissa Alekseychuk, sviluppato e prodotto nel loro corso di regia alla New York University.)
12. La stessa storia trasformata in diversi generi: una farsa, una commedia, una tragedia. Esercizi e proiezioni conclusive. Il sommario: l'estetica a braccio con l'artigianato.

.L'inquadratura del film "Il Cuore di Pulcinella"

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N.B. Il contesto culturale del Corso è molto ricco, ma nessuna nozione sarà annunciata dal pulpito come L'Ultima Indiscutibile Verità. Anzi. Tutti i concetti utili vanno riscoperti, formulati e messi all'immediata prova tramite l'elaborazione e le riprese di due storie drammatiche, "l'ossatura" lavorativa dell'intero Corso. Per non gonfiare l'elenco degli argomenti oltre misura, quest'aspetto dominante erigorosamente pratico, è stato solo accennato.

COME SI LAVORA AL CORSO.

Si fa il cinema dalla prima all’ultima lezione, con una videocamera sempre
pronta a girare. Chi la vuole usare subito, però, scopre assai presto che da una riga scritta alla scena ripresa ce ne corre.
A questa trasformazione, piena di sorprese ora piacevoli ora insidiose, si dedica il

PRIMO CAPITOLO:

elaborazione registica di un testo prescelto, attraverso le prove di movimento e di recitazione, bozze di scenografia, l’interrogatorio fiume, definizione delle forze conflittuali ecc.

L’esperienza di arrivare da una sola riga del testo ad una scena scoppiettante di passioni e dei movimenti neanche menzionati dallo scrittore, mostra ad un regista alle prime armi la vera dimensione di regia professionale, chiudendogli una volta per sempre il cinema facile e illustrativo, di tipo scambiabattute a raffica. Le domande che ogni mossa dei personaggi o della camera pone al regista lo spingono a cercare le risposte più espressive e corporee. L’energia visiva così raggiunta è imparagonabile a quella dovuta all’analisi puramente cervellotico, che spesso cela la banalità del pensiero quotidiano.
La fisicità così enfatizzata aiuta anche all’attore di dare il suo meglio.
Dopo un’ascesa avventurosa alla prima vetta, si arrampica… agli fondamenti.

SECONDO CAPITOLO

è dedicato alla NASCITA E L’MPOSTAZIONE DELL’IDEA: la fase cruciale, sulla quale scivolano anche i professionisti troppo sicuri di sé.
Figurarsi i cineasti aspiranti: 95% di loro buttano i sforzi, il tempo e il denaro
per realizzare le idee prevedibilmente fallimentari, oppure, colpiti da un’idea
buona, la perdono per strada e non sanno perchè.
Come gli esercizi sulla regia spontanea fornivano agli allievi la sicurezza dinanzi alla cinepresa, quelli sulla nascita e l’impostazione dell’idea li costringono di scavare per una verità interna, mettendo sotto sopra un immenso bagaglio di luoghi comuni, distruggibili solo all’impatto con una forte sfida artistica.
Per apprendere la sua logica implacabile, si usano i vari corto- e minimetraggi, proiettandone l’inizio e sollecitando dagli allievi uno sviluppo efficace.
Questi indovini coinvolgenti sono una buona occasione per introdurre anche le nozioni strutturali della Premessa Drammatica (il magico “se” di Stanislavskij), Scaletta degli Avvenimenti Drammatici e la Diagonale Dinamica, sia nella scrittura che nella regia.
Per preparare gli allievi all’elaborazione finale, di una storia adattata tre volte allo schermo hollywoodiano…

IL TERZO CAPITOLO

è dedicato al PROFONDIMENTO PRATICO E TEORICO degli argomenti ormai introdotti al livello iniziale: lavoro con attore, composizione visiva, strutture drammatiche, lo sviluppo storico e le possibilità espressive di varie scuole di montaggio.
Con una dose aumentata di proiezioni, esse sono sempre collegate ad un esercizio pratico in corso, per dare una risposta più forte ad un problema specifico sotto l’esame.
Nel mentre viene fatta una dettagliata analisi strutturale di “Pioggia” di Somerset Maugham, la protagonista del…

QUARTO CAPITOLO

Una tra le più famose storie del Novecento, “Pioggia” contiene anche un mistero da risolvere: una totale assenza della scena culminante.
Mettendo da parte le ipotetiche cause di tale scelta o svista, si sviluppano e rafforzano i motivi soltanto accennati dall’autore, per arrivare ad una scena di gran potenziale tragico.
Il suo allestimento e la ripresa dei momenti più espressivi richiedono dall’allievo
tutto il bagaglio acquisito negli esercizi precedenti. Più che un prodotto confezionato, l’obiettivo di questo capitolo è il pensiero coerente, preciso
e coraggioso, immunizzato una volta per sempre contro la banalità.
Per estenderlo oltre la fiction, si conclude con…

QUINTO CAPITOLO

dedicato al cinema documentario e documentari sull’arte: i due generi in cui gli insegnanti hanno fatto dei film abbastanza rappresentativi e ne hanno ricavato dei concetti di un certo valore universale, conosciuti ed esplorati da pochissimi registi di tutto il mondo.

RIEPILOGO.

I due testi prescelti sono l’ossatura del corso che, accompagnata dagli esercizi di spessore all’apparenza minore ma per nulla facili o noiosi, costringe i principianti ad allenare i muscoli idonei alla sfida, gli offre un’occasione di misurarsi con una regia vera, che richiede una continua indagine su se stesso e non ammette le risposte furbesche. Per la maggior parte degli allievi, una simile esperienza artistica, culturale e umana diventa una forza propulsiva per tanti anni avanti.
Gli altri, che non si sentono all’altezza, cercano le altre strade nella vita, ma anche loro ammettono di vedere molte cose, e non solo cinema, con gli occhi nuovi. In entrambi casi, le due settimane del corso lasciano una traccia profonda e duratura.

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.PHOTO ALBUM

Colleghi, studenti e critici su

Larisa e Leonid Alekseychuk.

 

Stan Fox, Direttore di Programmazione alla TV Ontario, Decano di Facoltà del Cinema della York University, Toronto:

"Considero Leonid e Larisa Alekseychuk tra i più dotati e capaci professionisti nel campo del cinema e della televisione. E' stato veramente il piacere per noi della TV Ontario di acquistare per la nostra programmazione alcune delle loro produzioni, tra cui spiccano una serie di documentari sulla vita nell'Ontario e una maggiore produzione come "Mozart e Salieri". Vi raccomando il Signor Alekseychuk come un artista creativo, un intelligente studioso e teorico del cinema, un insegnante completo. Poche persone sanno unire alla capacità tecnica anche la creatività e un alto livello di cultura. Leonid Alekseychuk è uno di quei pochi."

 

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............................................................L'inquadratura del film "Il Cuore di Pulcinella"

 

Alejandro Arroyo, laureato alla NYU, regista spagnolo:

"Indimenticabile maestro, la mia esperienza di studi e di lavoro su "Mozart e Salieri" vale da sola tutti i miei anni all'Università e li giustifica.

Paolo d'Agostini, critico, "La Repubblica":

Poche parole di guida e introduzione non potranno preparare lo spettatore a ciò che "Mozart e Salieri" gli riserva: alla sorpresa di un'esperienza ricca di soluzioni visive, ad un incalzante succedersi di trovate, che certamente piaceranno a chi dal cinema continua ad aspettarsi fascinazione e l'occasione di un incontro con l'eccezionale. "

 

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......................................................................L'inquadratura del film "Il Cuore di Pulcinella"

 

Patterson Ferns, Produttore canadese, Direttore del Banff Festival:

"I film di Larisa e Leonid Alekseychuk sono caratterizzate da una grande originalità, sensibilità, bellezza e maestria tecnica. Come scrittore, Leonid mi ha sfidato con alcuni brillanti motivi ad immergermi nel lavoro dell'artista canadese William Kurelek, ed ha combinato questi motivi con idee radicali e innovative per la traduzione dell'arte nel film. Conosco anche l'eccellente abilità del montaggio di Larissa. Questo duo rappresenta qualcosa di veramente significativo. "

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.....................................................L'inquadratura del film "Il Cuore di Pulcinella"

 

Robert A.White, Direttore del Centro per lo Studio Interdisciplinare delle Comunicazioni, Università Gregoriana:

"Gli studenti sono stati entusiastici del corso e pieni di altissimo apprezzamento del Professor Alekseychuk, sia per la sua maestria di sceneggiatore sia per la sua abilità dell'insegnante. Lui porta all'insegnamento l'esperienza professionale di tutta la vita, la conoscenza diretta di regia e scrittura in vari contesti culturali e una vasta sapienza di un processo di produzione di vari tipi. Lui unisce la padronanza di questo aspetto di cinema e TV e la sua lunga esperienza didattica all'originalità teorica del pensiero; ad esempio, il suo concetto di "Diagonale Dinamica". Come Direttore del Dipartimento, l'ho sempre trovato comunicativo, cooperativo e una meravigliosa persona con cui lavorare."

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Joe Bini, ex allievo alla NYU, affermato montatore americano,

giurato del Sundance Festival 2006:

.L'inquadratura del film "Mozart e Salieri "

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::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::..........::Joe Bini durante le riprese di "Mozart e Salieri"

lettera da San Francisco. Frammenti.Traduzione dall'inglese.

"22 Novembre 2001. Cari Leonid e Larisa, ho trovato il vostro indirizzo nel website del vostro ex studente che vi menziona. Spero di avervi localizzato finalmente e di trovarvi in buona salute. Io abito a San Francisco ormai da 8 anni, dopo aver lasciato New York. Per alcuni anni, faccio il montatore. Sono stato fortunato di aver lavorato ultimamente su alcuni grandi film. Ne ho montati otto con Werner Herzog, maggiormente documentari ma anche un lungometraggio " L'invincibile", mostrato quest'anno a Venezia. … Non posso resistere a dire che Werner mi rammenta Leonid in tanti versi, suppongo perché anch'egli non accetta compromessi e vive per il cinema. Lui mi ha insegnato più di chiunque eccetto Leonid. … Voglio ringraziarvi entrambi con tutto il mio cuore per quello che avete fatto per me. L'amore per il cinema, che voi avete installato in me, ha dato direzione alla mia vita e mi ha portato attraverso i periodi difficili, mi avete aperto la mente e il cuore verso le possibilità dell'arte e mi avete insegnato di non cedere mai al cinema di seconda classe. Ricordo com'ero emozionato di andare ogni giorno sul set di "Mozart e Salieri", anche solo per vedere quali cose incredibili sarebbero successe lì giorno per giorno. Leonid è stato il miglior insegnante in assoluto che ho mai avuto, e la sua classe di regia era migliore di tutte altre. Ti sempre considero, Leonid, il mio gran tutore. Non lo dimenticherò mai. Scrivetemi a volte, per favore. Mi piacerebbe tantissimo di sentirvi. Con grande amore Joe Bini "

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............................................................Leonid Alekseychuk al lavoro. ........................................


Robert Festinger, nominato per l'Oscar 2002 e votato dall' American Film Institute il MIGLIOR SCRITTORE del 2002, co-sceneggiatore del film "In The Bedroom". ( Traduzione).

"Leonid Alekseychuk fu il mio professore del Sight & Sound, un corso annuale. Dopodiché, io mai percepii il cinema come prima. Leonid ci sfidava. Ci castigava per una scrittura pigra. Per il pensiero pigro. Era esigente. Se fossimo capaci a dormire di notte o se i pensieri sui nostri progetti non ci tormentassero durante il giorno, allora qualcosa non andava davvero. Leonid ha mosso dentro di me qualcosa che io non sapevo di esistere. Studiare con gli altri insegnanti sarebbe stato più facile. Tanti avevano una buona reputazione, ma nessuno di loro era altrettanto sfidante né capace di ispirare come Leonid. Loro erano contenti ad insegnare quello che già sapevano, le stesse tecniche, gli stessi consigli e le stesse storielle d'avverti-mento che hanno avuto ormai passato giù alle generazioni precedenti di allievi. La cosa più incantevole su Leonid era che, nonostante decenni di esperienza e l'indiscutibile padronanza del mestiere, lui aveva mai preteso di "sapere". Invece, spesso ci giungeva nel viaggio attraverso le sale oscure della scoperta, cercando insieme una forte idea per illuminare la strada. Attraverso quegli spazi oscuri, Leonid ci guidava per mezzo di un brillante esempio. La mia scrittura è ancora molto influenzata dal Professor Alekseychuk. Molto spesso quando lavoro, i suoi commenti riemergono nella mia mente e mi guidano tanti anni dopo. Sono certo che senza di lui io non sarei diventato lo stesso scrittore come sono. Sono molto fortunato e profondamente grato. "Los Angeles, 22 Maggio 2002.

......Larisa Alekseychuk al lavoro. ....

 

...........LABORATORIO DI REGIA di

L.&L.ALEKSEYCHUK

alla

SCUOLA NAZIONALE DEL CINEMA

(Roma, Marzo 2000, Maggio 2003)

ALCUNE VALUTAZIONI ( frammenti).

Roan Occam Anthony Johnson:
Corso pratico, dove si eliminano soluzioni semplicistiche; l'unico che abbiamo avuto fino ad ora dove c'era un programma didattico sull'intera durata del corso, l'unico dove gli insegnanti si sono davvero impegnati, preparati e dedicati al loro lavoro. Il corso mi ha dato diversi stimoli e mi ha aiutato a conoscere un processo di sviluppo coerente e originale usando pochissimi mezzi.

...............Claudio Cupellini:

Da quando sono qui a Roma, cari Larisa e Leonid, le Vostre lezioni sono state quanto di più vicino io m'immaginassi al lavoro d'apprendimento sul mestiere di regista. Quel mestiere, così appagante e allo stesso tempo sfibrante, mi appare ora sotto una luce diversa: sono definitivamente consapevole di quanta cultura e di quanta vitalità necessitino per dare letteralmente vita a qualunque lavoro. Vitalità che devo confessare di invidiarvi. Credetemi che rimarranno sempre in me l'affetto derivato dai Vostri inestimabili consigli e, lato oscuro di queste due settimane, il rimpianto per ciò che non ho saputo cogliere e che difficilmente potrà tornare.

Marco Chiarini-Mabuse:

Credo giustissimo e BASILARE il percorso che ci avete proposto. Ho apprezzato molto la vostra professionalità e la passione nell'insegnarmi il massimo nel minor tempo. Devo annettere che dopo le prime lezioni sono entrato realmente in crisi ripensando a tutte occasioni in cui ho evitato la risoluzione dei veri problemi della messa in scena. Una massima però mi è rimasta in mente: quella del regista vero che si riconosce perché comincia a lavorare quando la scena diventa, a parere di tutti, irrealizzabile.

Angelo Carbone:

II concetto di "densità" è sicuramente uno degli elementi che io non avevo mai considerato nello scrivere. Sono rimasto colpito anche dal concetto di Diagonale Dinamica, non avevo mai riflettuto su come vi sia una base quasi matematica nella costruzione dell'emozione. Ma soprattutto vi sono grato per la vostra concezione dell'arte e del cinema, per modo in cui gli restituite una dignità che lo lega al lavoro duro ed artigianale ma anche alla trascendenza, all'impegno.

Michele Pellegrini:

II mio giudizio sulle vostre lezioni e' positivo. Detto così può sembrare il risultato del test clinico,.. ma ora vi dirò, sincero e appassionato come un teenager, che l'aver seguito il vostro corso è stata una gran bella esperienza. Lei, Leonida, sprigiona un'energia che a volte io stesso stento a rinvenire in miei 24 anni. O, per dire più accuratamente, io mi vanto di aver nelle cose che faccio la stessa dose di fede che possedete voi; solo che non so se l'avrò, con rispetto parlando, alla vostra età.

Costanza Bani:

Un aspetto ammirevole è stato la passione ed il coinvolgimento con cui avete cercato di donarci le vostre esperienze. A prescindere dal mio accordo, ammiro le persone che sostengono le proprie opinioni con convinzione e capacità argomentative.

Tommaso Cammarano:

II corso e' impostato sulla partecipazione attiva dello studente. Siamo stati smossi, stimolati, costretti alla riflessione. E' bello trovarsi di fronte ad una tale dedizione, passione e professionalità.

 

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...RASSEGNA STAMPA

.( versione ridotta)

Maestri del cinema con Larisa e Leonid Alekseychuk

....................................................(((Trova ROMA

Supplemento settimanale a La Repubblica 3-9 Ottobre 2002

Il corso di regia che ogni autunno tengono a Roma i coniugi Larissa e Leonid Alekseychuk e' diventato un vero piccolo "cult", che il passaparola di chi lo ha frequentato, con la soddisfazione di portare a casa un bagaglio di insegnamenti concreti in poco tempo e con una spesa inferiore a tutte le alternative, rende ogni anno più solido. I docenti conservano le lettere degli ex allievi, tutte piene di accenti affettuosi oltre che grati: Joe Bini diventato montatore di Herzog, Robert Festinger arrivato alla nomination per l'Oscar come cosceneggiatore di "In the bedroom", il nostro Vincenzo Marra approdato con il suo primo film "Tornando a casa" alla Mostra di Venezia e al premio della Settimana della critica. I due artisti ucraini, autori di opere sperimentali ma anche di documentari e partiti dal loro paese quando era ancora Urss, hanno lungamente insegnato al Film Institute della New York University prima di arrivare in Italia. Dove vivono e operano ormai da molto tempo e dove hanno collaborato anche alla Scuola Nazionale di Cinema e ad altre istituzioni didattiche.

Spettacoli Roma , la Repubblica martedì 21 giugno 1994

Il film " La passeggiata improvvisa" L'inquietudine di Franz Kafka verso il padre di Marco Olivetti ( Frammenti) Il film, da poco terminato, e' tratto da un brevissimo, poco più di venti righe, racconto di Franz Kafka,-.ed e' altrettanto breve: dura otto minuti, aggiuggendo alcuni accenni alla vita dello scrittore e in particolare alla sua soggezione nei confronti del padre. Ma la curiosità più grande è altrove: a scriverlo e a dirigerlo sono ben sette giovani appassionati del cinema, tutti sotto i trent'anni, al loro esordio e provenienti da diverse esperienze professionali. Si sono incontrati due anni fa ad un corso di regia tenuto da Leonid e Larissa Alekseychuk, autori e registi russi, insegnanti di cinema alla New York University Guidati dall'entusiasmo dei loro maestri, si sono imbarcati in un'avventura che Cristian Uva, uno degli autori oltre che produttore del film insieme con Davide Grassetti, definisce " affascinante e, probabilmente, irripetibile". E aggiunge: " Per scrivere la sceneggiatura abbiamo impegnato quattro mesi. Abbiamo discusso tutto, dal verbo da utilizzare alla posizione della macchina da presa. A volte sul set si svolgevano delle vere e proprie assemblee. …Gli altri autori-registi sono: Laura Taradel, Joselino Perotto, Miguel Obregon, Simone Pierini e Federico Cruciani. … Nonostante le numerose mani, il film ha uno stile asciutto ed essenziale, mai didascalico, efficace nel rendere, in pochi minuti, il percorso liberatorio del protagonista: " Lavorare in gruppo crea difficoltà ma ha anche un vantaggio", conclude Cristian Uva.

 

VALUTAZIONI DEI CITATI "MAGNIFICI SETTE":

Cristian Uva: Oggi e' l'ultimo giorno del corso. Sento già una certa tristezza e malinconia. Cio' che mi ha fatto amare questo splendido corso e' l'aver imparato cose che credo da nessun altra parte avrei potuto ricevere ( altri corsi o, addirittura, set cinematografici): l'opportunità di poter capire l'essenza stessa della regia, il suo vero significato. L'aspetto più importante degli insegnamenti di Larissa e Leonid Alekseychuk sia stata la possibilita' di aver potuto imparare, sollecitando la mia latente creatività, che cosa sia l'originalita', la singolarita'. Nel vero e proprio gruppo di lavoro creato insieme con le altre persone, il desiderio di mettere ogni giorno in pratica gli insegnamenti ricevuti è fortissimo.

Laura Taradel: Una boccata d'ossigeno in mezzo a tanto inquinamento nell'Arte, un incontro che lascia un'impronta. Leonid e Larissa sono riusciti a trasmettere una carica vitale enorme. Fortunatamente, c'e' ancora chi si stacca dalla banalità ed approssimatività ( Gli altri membri del gruppo sono citati nelle "ALCUNI VALUTAZIONI, 1991-2000" ).

..L'inquadratura del film "Il Cuore di Pulcinella"

Il Resto del Carlino
12 aprile 1992
Regista? Si diventa.
(frammenti) di Paola Cristaldi

" Quello che certamente non vi prometto, e' un posto di lavoro" chiarisce Leonid subito, con onesta' apprezzabile ma forse superflua: nessuno qui e' tanto ingenuo. La stessa idea di diventare regista in due settimane, ammette con spirito Alekseychuk, ha un poco un sapore di minaccia. Quello che si promette, invece, in questo esordio ha contorni piuttosto attraenti: sollecitare e disciplinare l'immaginazione, plasmare e dominare i materiali narrativi. … Che cosa vogliono e che cosa cercano i circa venti studenti? Paola ha studiato il cinema a Chicago, ha lavorato ("in ruoli molto marginali") sui set di Corman e Avati, l'immaginazione sa farla lavorare benissimo, pero', "sento d'aver imparato poco, ho molte difficoltà a scrivere." Federico, Tommaso e altri sono studenti DAMS con la voglia di "trovare gli strumenti per dare forma alle idee". Anna questo corso ha già seguito a Milano e ora lo replica (con un piglio energetico che contagia la nuova classe), per poi volare a studiare cinema negli USA. Roberto è un medico cardiologo, videoamatore con la voglia di migliorare la qualità delle sue riprese. La platea dunque e' composita come negli altri corsi. … Si parte da un'immagine fotografica, sollecitando tutte le successioni possibili, gli snodi di un racconto ipotetico. Nelle libere associazioni degli studenti, il racconto diventa una specie di nonsense tra l'horror e il cristologico, ma va benissimo: l'importante è proprio forzare l'immagine fino ad ottenere il "massimo". Si, perché nel peto di coniugi Alekseychuk, due bellissimi russi dalle facce aperte, batte, non c'e' dubbio, un cuore eisensteiniano."

Lavoro sul set di "Mozart e Salieri" ,N.Y., U.S.A

Il Resto del Carlino
4 aprile 1992
Spettacoli
UN CORSO A BOLOGNA

Venite da Leonid: diventerete registi

E' quello che propone Il seminario condensa in due settimane di venticinque anni di lezioni al "Lumière" carriera: un metodo l'ucraino Alekseychuk che riunisce le teorie insegnante di regia di Staníslavskij con al Film Institute della i correttivi del New York University mitico Actor's Studio Servizio di Andrea Maioli BOLOGNA - Quarantotto ore per diventare regista. Quarantotto ore di "full immersion" divise in un dodecalogo. Partenza: "Da un'idea geniale ad un film accettabile. Le complessità dello sviluppo del concetto originale, errori tipici e come evitarli". Approdo due settimane più tardi e 48 ore complessíve dopo: "La stessa storia trasformata in diversi generi: una farsa, una commedia, una tragedia". Si vive nell'epoca dell'accelerazione ed ecco un corso che coinvolge gli studenti spremendoli e trasformandoli in troupe, liofilizzando il lavoro del set, rispondendo a una richiesta sempre più pressante di cinema: da fare, più che da studiare (e i tanti manuali di sceneggiatura ordinati sugli scaffali delle librerie indicano strade e tendenze precise). Qui l'intento e' professionale e selettivo, lontano anni luce dai mille corsi burla stile "diventa fisico nucleare per corrispondenza". Parola di Leonid Alekseychuk, che in quarantotto ore condensa venticinque anni di una personale ricerca cinematografica avviata in Russia, proseguita prima in Canada, dove emigrò, e poi negli Stati Uniti, dove si è seduto in cattedra al Film Institute della New York University. Dopo Roma e Milano, il corso di regia approda da lunedì prossimo fino al 18 aprile al cinema Lumière di Bologna con lezioni che si svolgeranno quotidianamente, domenica esclusa, dalle 18 alle 22. Le parole d'ordine di Leonid Alekseychuk sono "affrontare le esigenze reali del cinema, dalla strutturazione del soggetto alla direziono degli attori, affrontare si anche argomenti teorici ma immetterli in un forno creativo". L'idea del regista - che ha scelto la via dell'Occidente nel 1976 quando l'apparato sovietico censuro' e distrusse il suo film Il cuore di Pulcinella - è in sostanza di coniugare le metodologie profondamente intellettuali e forse elitarie russe, con l'immediatezza e la concretezza della "way of lite" americana. "Presentare concetti anche abbastanza complessi nei modi piu' accessibili e pratici, per neofiti ma anche per addetti ai lavori", precisa il regista-maestro in un italiano pressoche' perfetto. Al suo servizio, la classe diventa troupe, i banchi lasciano il posto a un set ideale. "L'allievo alla fine sapra' come muoversi, potra' parlare e agire con competenza e non per presunzione", dice ancora il maestro. Nel suo lavoro di regista ha contaminato il cinema con le arti visive, ha shakerato il metodo Stanislavskij con l'Actor's Studio senza stancarsi mai di sperimentare. "Non e' solo un'esperienza professionale - dice- ma anche di conoscenza e scoperta in senso piu' ampio". Così, per sperimentare studiando, mentre l'ago della bussola oscilla frenetica tra Est e Ovest.

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Leonid e Larissa durante le riprese di "Mazart e Salieri".

 

FILMMAKER's MAGAZINE.
Gennaio 1999
"A scuola di coraggio e umilta" di Laura Pugno

Qual'e' il rapporto tra teoria e pratica nel vostro corso? L.A.- Tutto ciò che si dice e si fa durante il corso è pratico, ma non guasterebbe precisare il termine. Spesso chi si rivolge a noi vuole soprattutto accedere a delle risorse tecniche. Anche noi affrontiamo la questione di "attrezzi", ma non prima di Aver fatto andare a 200 all'ora il cuore e il cervello, gli strumenti più complessi in assoluto. Impadronirsene: questo è il vero mistero della regia reale, non di quella mistificata. Pigliare i tasti sulla macchina da presa è lavoro altrui. Tu, regista, devi metterci qualcosa dinanzi. Al prodotto liscio, finito e commerciabile, preferiamo un abbozzo forte e chiaro che, se ben impostato, rende già immediatamente visibile il talento e lo fa sviluppare. Uniamo la semplicita' dei mezzi tecnici alla complessita' dei compiti, che spesso estremizziamo fino a farfli sembrare insolubili, per cercare insieme una degna soluzione. Figurarsi la gioia di trovarla. L'immunita' contro la banalita' è garantita. La cosa piu' pratica e' l'impostare il pensiero registico, senza chiacchiere generali, puntando sulla chiarezza del concetto e sull'utilita' degli strumenti elaborati. E' un instancabile scavo interiore, quasi a livello genetico: una goccia di proteina creativa si moltiplica, cambia il modo di vedere e di pensare, rimane nell'organismo per sempre. Due occhi nuovi e una testa nuova sulle spalle: sono questi gli organi più utili per esprimere il famoso IO interno, spesso pigro, timoroso o trascurato ma latente in ciascuno, ciò che si arricchisce e prende forma insieme alla forma del lavoro, e s'atrofizza in assenza di sfide. Risolvere una scena ti arma per affrontare le altre. L'assagio pratico libera un enorme flusso d'energia. Cosi', abbiamo fatto scovare un pò di genialità a tanti giovani cineasti ormai inseriti nel settore e a professionisti maturi; e ci sono decine di gruppi di ex sconosciuti che dopo il corso diventano inseparabili. In quest'epoca di solitudine dilagante e di egoismi gonfiati non e' poco e ne siamo fieri. La genetica creativa si rivela anche una terapia contro l'incertezza esistenziale, particolarmente acuta all'inizio del "cammin di nostra vita".

...L'inquadratura del film "Il Cuore di Pulcinella"

 

Gli altri maggiori articoli sul Corso:

1. "La fabbrica del regista eccentrico. In Italia.", di Paolo Vernaglione. il manifesto, venerdi' 5 aprile 1991

2. "Scuola Alekseychuk", di Paolo d'Agostini. La Repubblica, domenica-lunedi', 4-5 ottobre 1992

3. "Il cinema s'impara in diagonale", di Francesca Pedroni Il Giornale, Lunedi' 8 maggio 1995 Sui film: 4."Mozart e Salieri: il delitto non può vincere il genio" di Paolo d'Agostini. La Repubblica, martedì 24 maggio 1988 2. "Un Mozart venuto dalla Russia", di j.de a. Paese Sera, lunedi' 3 ottobre 1988

5. " E Pulcinella fu cacciato dalla Russia", di Anna Maria Turi. Il Tempo, mercoledi' 2 marzo 1988

6. "L'arte contro mediocrità. Un film maledetto da Breznev torna in vita", di Roberto Silvestri. il manifesto, giovedi' 5 novembre 1992 5. " Le follie della tv mondiale", di Giuseppe Salza. il manifesto, sabato 16 gennaio 1993 6. "Leonid Yakobson, troppo rivoluzionario per Breznev", di Ella Baffoni. il manifesto, giovedì 10 febbraio 1994

 

..L'inquadratura del film "Il Cuore di Pulcinella"

I maggiori articoli degli Alekseychuk:

1. "True to the Art", saggio teorico sulla dinamicità dell'immagine statica. Cinema Canada, 1979

2. "A Warrior In The Field", un saggio su Serhei Paradzjanov, Sight & Sound, winter 90-91 3. " Fa male" ("It Hurts"), proezione analitica", un saggio sull'estetica del dolore nel cinema. Kino-Kolo #10, 2001, Kiev (v.o., ucraina) Ristampe: 1. , 2002 (versione inglese) 2. "22", N234, rivista israeliana,2002 (versione russa)

3. fiba-filmbank.org, 2002 (versione inglese)
Pubblicazioni ucraine non tradotte:

4. "Conquistatori della Croisette", un ampio speciale sul festival di Cannes 1991. Settimanale "Novyny Kinoecranu",1991

5. " Impressioni veneziane", "Gli sbadigli di Leone d'oro", " A Venezia storditi", " Da Los-Angeles a Venezia, avanti indietreggiando" etc., i speciali annuali sulla Mostra di Cinema di Venezia, 1990-2002. ( "Novyny Kinoekranu", quotidiano "Vecirnij Kiev", mensile "Kino.Teatr.", trimestrale di cinema "Kino-Kolo")

6. "La luna piena di Federico Fellini", " Il pavone nero nella nevicata", i saggi su Federico Fellini. Rivista americana "Modern Times" e quotidiano "Vecirnij Kiev", 1992, 1996.

7. " A caccia della Verita' sotto bandiera della Dogma". Saggio critico su Lars von Trier e Harmony Corine. Rivista "Kino.Teatr."1999, Kiev. 5. " Se non insaponati, anche due occhi bastano", saggio critico su due registi italiani. Rivista Kino-Kolo, #13, 2002, Kiev.

..L'inquadratura del film "Il Cuore di Pulcinella"

Caro Lettore, quando si decide se aderire o no ad un'iniziativa poco conosciuta, la voce piu' affidabile e' quella di qualcuno che quell'esperienza abbia già avuto, meglio un amico. Considera tali gli autori dei giudizi qui riportati, delle persone che avevano le tue stesse domande e ora possono dare le risposte fondate sull'esperienza diretta. Difficilmente sospettabili delle intenzioni pubblicitari, i veterani del nostro Corso possono aiutarti di vedere un po' in anticipo i tuoi probabili compagni di classe; immaginare l'atmosfera che regna tra le persone di variegatissima eta', attivita', formazione ed aspirazioni; magari gia' riconoscerti tra loro; precisare le tue attese nella luce di quelle soddisfatte e fare una decisione tranquilla, ragionevolmente fondata. Ci rimane solo di aggiungere che le citazioni qui riportate sono i frammenti delle lettere ben piu' ampie e della corrispondenza ben piu' voluminosa. I dati anagrafici dei nostri gentili recensenti riferiscono al momento di scrittura, fatta di solito alla fine del corso ma non di rado anche tanti anni dopo. Cordialmente Larissa e Leonid

A L C U N E

V A L U T A Z I ONI

Roma, Milano,Bologna 1991-2001.

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Corso di Regia, Bologna.

VINCENZO MARRA, 24 anni in '96, al momento di scrittura quasi un laureato di giurisprudenza, bruscamente abbandonata per il cinema.

Caro Leonid, in questo momento molto particolare della mia vita, dove le incertezze sono le uniche certezze del futuro, mi sono imbattuto nel tuo corso e nella tua persona, e ho cercato di prendere non solo gli ottimi, di prim'ordine insegnamenti, ma soprattutto l'affetto e la passione che tu metti nel tuo lavoro. Non voglio elencare tutte le cose (sono molte) che ho imparato ma mi piace parlare del rapporto umano sempre stimolante e creativo che sei riuscito a creare. Non so se riusciro' un giorno a vincere questa scommessa, ma non potevo cominciare in modo migliore. ( E' riuscito splendidamente: il suo primo lungometraggio " TORNANDO A CASA" ha vinto 3 premi importanti al 58-mo Festival di Venezia in 2001, il Premio della Settimana della Critica incluso.)

RUBEN RIGILLO, 24 anni,attore di teatro, protagonista di teleserie "Commesse".

Oggi e' l'ultimo giorno di corso. Purtroppo. Sono stati solo 12 giorni, ma 12 giorni molto piu' utili di tanti libri. Teorizzare e praticare sono due cose molto diverse. Ho visto migliaia di film, di tutte le epoche e stili, ma voi mi avete permesso di conoscere ciò che io solo credevo di conoscere.

DAVIDE GRASSETTI, 30 anni, co-regista con Fabrizio Serra di cortometraggio "Biscotti", con Stefania Sandrelli, premiato a Venezia e negli altri festival.

Il corso entra dai primi minuti in un'atmosfera di studio e sperimentazione che non aveva mai provato. Per questo vi ringrazio due volte e spero di vedervi presto per il corso di sceneggiatura.

Corso di Regia, Roma.

LIVIA GIAMPAOLO, oltre 50. Vincitrice del Premio Solinas per la sceneggiatura, regista del film

"STATE ZITTI, PER FAVORE", con Adriano Giannini.

Amore, Bellezza, Conoscenza, Dignità, Entusiasmo, Fantasia, Luminosità, Irruenza, Metodo, Chiarezza, Passione, Talento, Umanesimo, Vitalità: chi considerasse queste categorie malagevoli, o infruttuosi i sentimenti che le animano, sciuperebbe il suo tempo. Per gli altri e' la felicita', l'occasione di ritrovare lo sguardo curioso e l'ascolto attento.

GIANMARIA GIORGI, 25 anni. Attore e regista teatrale milanese.

Che dire del corso? Ma come si fa ad esseri schematici e rigorosamente diretti quando proprio la dinamica del corso è tutta un permearsi e trasformarsi? Rispondo con una parola: magnetismo. Dietro la più rigorosa e lucida disciplina si nascondono la fantasia e la libertà più affascinanti.

Corso di Regia, Roma.

FRANCESCA FRANGIPANE. Regista, partecipante alla Mostra di Venezia.

Molti segreti e misteri filmici e strutturali sono svelati durante le lezioni. Sono questi gli elementi e le nozioni che io non potrò dimenticare nel mio lavoro di regista.

ROBERTO BRIVIO, 57 anni. Attore, regista, insegnante milanese.

Ormai dalla seconda lezione sono stato preso nel gioco condotto dagli insegnanti con abilita' e competenza. Dalla terza lezione ho cominciato a pensare che avevo molte carenze artistiche. Dalla quarta lezione ho capito che il corso mi sarebbe servito in tutti i sensi: come attore per i caratteri dei miei personaggi; come insegnante perche' l'uso della "fisicità" mi avrebbe dato sicurezza, nuova fantasia e fiducia, nonchè un senso al mio insegnamento; come regista perche' ogni idea uscita da quel concetto aveva la possibilita' di essere totalmente vincente. Il corso e' splendido per chi voglia fare l'attore.

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Corso di Regia, Roma.

MIGUEL OBREGON, 25 anni. Studente latinoamericano.

La prima lezione da te, ricordo che fu aprire gli occhi. La seconda lezione fu aprire gli occhi. La terza lezione fu aprire gli occhi. La quarta lezione fu aprire gli occhi...Per la tua genuinita' e sincerita'; per lo svelamento dei tuoi piu' grandi segreti, con il cuore in mano, ti ringrazio.

DANNY ALEGI

29 anni, regista esordiente alla conquista dell'America, vincitore del Rode Island Festival ( Il Migliore Cortometraggio Sperimentale).

12 giorni di corso di regia, seguito da quello di sceneggiatura, mi hanno rivelato quanto poco io sapessi di struttura e di sviluppo, di processi continui lungo la Diagonale Dinamica nelle macro proporzioni della storia intera o nelle microsituazioni, di dettaglio, ritornello musicale, organicità e carattere del dialogo, della singola parola, del singolo gesto. O del silenzio.Grazie per avermi permesso di godere del panorama creativo, metodico e strutturato così "mozzafiato", per averlo composto, con la passione e la ricerca rigorosa, con la fatica e lunghi anni, e per avercelo regalato. Ho messo i miei appunti sul disco, organizzandoli per gli argomenti (ecco quanti ne ho presi!) Questo chiaro e veloce manuale di riferimento e' meglio di qualsiasi Sid Field o manuali commerciali di Hollywood (ed io ne ho visti tanti, credimi). Tanti giovani filmmaker americani sarebbero grati per l'opportunita' che io ho avuto. Tu hai ispirato davvero tanti ragazzi, puoi esserne fiero.

Corso di Regia, Roma.

DAVIDE GALEOTTI, 25 anni, Studente universitario.

Come una pentola a pressione, mi sono lasciato gonfiare, quasi fino a esplodere, da nozioni, concetti, esperienze da voi vissute e a noi "tradotte". Ora, dopo essere, grazie a voi, spinto dove ancora non ero stato, devo rendere concrete e sviluppare le idee… devo! Voglio salutarvi, con vero affetto, per la bell'esperienza… semplicemente bella!

RICCARDO MEI, 32 anni, attore, cantante, la voce narrante di "Quark",

dei documentari e di innumerevoli spot pubblicitari.

Leonid, con il suo modo deliziosamente antiretorico di spiegare, riesce a catturare la nostra attenzione in modo completo, portando del sano pragmatismo nella confusione delle teorie. Frequentare il suo corso è un viaggio verso la "sostanza", una fuga dal banale, che fa capire, nel modo più diretto e semplice, quanto lavoro c'è da fare e di che tipo. Già dopo i primi giorni sto guardando i film (anche quelli che conosco benissimo) con occhi nuovi, diversi.

 

MAURIZIO ABENI, 37 anni, musicista, videomaker.
Sia chi svolge una qualsiasi attività artistica sia un semplice appassionato di cinema scoprira' alla fine del corso di aver acquistato la vista per la seconda volta.

Leonid Alekseychuk insegna.

FEDERICA LANG, 30 anni. Montatrice.

E' stata una vera esperienza. Non mi aspettavo l'analisi così profonda, né il coinvolgimento così alto. Le qualità degli insegnanti: chiarezza, passione, capacità di creare emozione, pazienza. Ho apprezzato specialmente il metodo, la concretezza e la praticità. Argomenti più interessanti? Tutti.


EUGENIO ALBERTI,
28 anni. Consulente creativo di agenzia pubblicitaria.

Al di la' dei straordinari meriti didattici, debbo riconoscere una forza di coinvolgimento fuori del comune. I partecipanti vengono letteralmente risucchiati sin dalla prima lezione, e possono essere certi di diventare diversi, al termine del corso, di come erano il primo giorno. Le situazioni psicologiche create agiscono in profondita' e sbloccano meccanismi inceppati, liberano ragnatele e nodi. Le soluzioni registiche documentate durante il corso fanno rammentare un'espressione usata dai matematici a proposito di formule risolte in modo particolarmente felice: "Sono eleganti", dicono.

FRANCESCA FIOCCHI, 30 anni. Produttrice di pubblicità televisiva.

Che cosa mi aspettavo? Nozioni, credo. Qualche regola: si fa, non si fa. Avete invece scavato dentro di noi e ora tutto si puo'. La curiosit? scatenata, la gioia della scoperta, l'amore che avete messo e che ci avete trasmesso, per questa "anima" meravigliosa che e' il cinema, che e' la vita. Un programma meraviglioso. Con voi si sta bene; avete riunito persone che non sapevano di esistere tra loro, avete fatto scoprire a noi stessi chi siamo. Appare tutto piu' chiaro, ora, ?ncora piu' bello e piu' forte. Ma come si puo' racchiudere nelle parole tanto amore, tanta intelligenza?

GIORGIO ANASTASIO, 22 anni, aspirante cineasta.

Tra il primo e l'ultimo giorno di lezioni passa molto piu' tempo che risulta dal calendario. Un bel po' di piu'. Credo varra' anche per il futuro.

ROBERTA GUERRERA, 24 anni, attrice.

Avrei voluto che questo corso di regia non finisse mai. Non basterebbero centinaia di fogli per dire qual'e' il cambiamento radicale di prospettiva che queste ore con voi, Leonid e Larissa, hanno prodotto in me. Non avevo il coraggio tirare fuori il mio istinto, non avevo neanche i mezzi per farlo - adesso ho i mezzi e il coraggio. La lotta continua ma i vostri insegnamenti mi aiuteranno a non arrendermi. Voi avete lasciato un segno nella mia vita. Spero di non deludervi.

ELENA BECALLI, 29 anni. Insegnante di filosofia.

"Dobbiamo sfuggire i nostri limiti di comprensione dell'arte riscrivendo quelli del nostro essere"- questa vostra affermazione indica efficacemente "la diagonale" a percorrere. Grazie di tutto.

LUCA OTTENTOTI, 19 anni, studente universitario.
Frequentando questo corso, ho capito quanto sia duro il lavoro del filmmaker, molto più di quanto credessi, di quanta fatica sia intellettuale sia fisica necessiti, ma ho anche potuto di assaporare l'immensa energia liberatoria che si prova guardando una scena terminata. Al di là del corso di regia, questa esperienza è stata per me un'indimenticabile lezione di gusto.

VALERIO BOSSERMAN, 29 anni, regista-produttore televisivo.
Forse non sarò mai un grande regista, ma grazie a voi, Larissa e Leonid, posso dire di aver fatto un passo per essere un grande uomo.


ROSELLA RE, 25 anni. Studentessa, successivamente regista.
Cercavo un corso di regia, ho avuto una grande lezione di onestà intellettuale. Ho capito che si è artisti solo a patto di essere fino in fondo se stessi. Non senza malinconia esco da questo corso, un po' diversa: forse piu' vera, piu' umile, sicuramente piu' ricca. Mi avete aiutato a guardarmi dentro.

MICHELA DE MURO. Art director di "The Filmmaker's Magazine".

Leonida mi ha insegnato che il lavoro creativo ha delle regole ma mai dei limiti, e che spesso l'unico limite siamo noi. Lui ci ha guidato verso la liberazione con un imperativo: svegliatevi e ruggite.

 

GIUSEPPE AMOROSO, 52 anni. Avvocato, cinefile, successivamente regista e produttore

di tre mediometraggi, in collaborazione con gli altri ex allievi.

Dal corso ho ricevuto molto di più di quanto sperassi. Leonid e Larissa ci hanno trasmesso la loro cultura e la loro capacità di tirar fuori da ciascuno di noi delle qualità, delle capacità creative che non credevamo di possedere. Ero interessato ai film non narrativi, ma le lezioni che ho seguito mi hanno aperto orizzonti diversi, ben più ampi ed interessanti.

MAURO TESOLIN, 24 anni. Studente.

Basterebbe la rivelazione della Diagonale Dinamica a tener occupato il nostro pensiero per anni; se poi si aggiunge la fondamentale importanza dell'Avvenimento Drammatico nella struttura narrativa, ecco che quella metodologia indispensabile in un lavoro di regista diventa un punto di riferimento chiaro e preciso. Il vostro corso rappresenta sicuramente un avvenimento cruciale nella vita di noi aspiranti registi.

SERGIO CONDORELLA, 35 anni, cinefile.

Cari Alekseychuk, il vostro corso è ottimo. Quello che lo rende tale è la vostra preparazione fenomenale, la vostra esperienza e soprattutto la vostra umanità. L'Arte si può trasmettere solo se chi insegna è un artista. Il vostro corso è buono perché artistico.

PAOLA DI VALENTINI, 24 anni, studentessa dello spettacolo.

Con grande tristezza riconosco purtroppo che le cose belle durano poco, ma tutto ciò che è bello è gioia per sempre. Come il vostro corso, Leonid e Larissa.

ALESSANDRO VATTINI, 35 anni, attore.

E' un corso di generosità senza pari: creativa, compositiva, tecnica ed estetica. Un terremoto devastante per abitudini percettive e di pensiero - niente è scontato - per schemi personali, sociali, culturali, di mercato. Larissa e Leonid mettono a disposizione la loro esperienza creativa, di ricerca, di riflessione e, soprattutto, di lotta. Questa esperienza, umana e artistica, che L. e L. comunicano con gioia e dedizione, costituisce la nota fondamentale del corso. Grazie.

RAFFAELE BARISCIANO, aspirante cineasta.

Quando ho letto lo slogan di presentazione " Coraggio ai timidi, umiltà ai presuntuosi, competenza per tutti", ho deciso di partecipare. Frasi che ho sentito mie, perché sono timido, presuntuoso e incompetente, anche se può apparire il contrario.

DANIELE RIBA, 22 anni, giornalista, aspirante cineasta.

Sono arrivato a Roma con una grande passione per il cinema. Non dimenticherò questa avventura bella e fantastica, una vera lezione di stile, di arte e di vita, che consiglio di cuore a tutti di provare!

LAVINIA PARNASI, attrice, autrice di testi teatrali.

Il corso è stato entusiasmante. Temevo che non fosse pratico abbastanza, mi sbagliavo. Unica pecca: è già finito. Mi sarebbe piaciuto a studiare con i mitici L & L ancora, avere la fortuna di poter seguire i loro futuri corsi, magari livello II, III,IV…


TOMMASO TRINI,
53 anni. Critico d'arte, Professore di Academia Brera.

Per la prima volta, a differenza di altri corsi da me seguiti, ho compreso tutta l'importanza dell'intensa fisicita' richiesta dal lavoro registico. Ho tratto dal corso un apprendimento estremamente proficuo.

ATTIGLIO MORO, 28 anni, ingegnere.
Larissa e Leonid mi hanno insegnato ad essere disciplinato in tutte le forme espressive, perché una volta scoperta la propria arte e coltivata, essa farà parte della vita. La sensibilità acquisita mi permetterà di distinguere l'arte dalla menzogna e combattere la falsità in cui siamo sommersi.

CRISTINA NOCHETTI, 28 anni. Operatrice cinematografica.

Noi del gruppo non ci siamo persi ma continuiamo ad incontrarsi. Questa voglia di muoversi, questo entusiasmo, oltre agli strumenti pratici di linguaggio cinematografico, li dobbiamo esclusivamente a voi. Davvero a Milano tutti vi ricordano con affetto.

FRATELLI LIVORNESE:
SAMUELE, 29 anni, studente di filologia.

Non sapiamo se saremo capaci di sfruttare tutto quello che abbiamo imparato in questi intensissimi giorni, ma siamo certi di aver avuto un raro privilegio.

DAVIDE, 25 anni, studente di geologia.

Spesso penso al corso e le tue parole mi tornano alla mente più come pensieri miei che come parole ascoltate, mi guidano con la fiducia di ciò che prima di arrivare alla mente passa dal cuore. È una bella sensazione che non avevo mai provato. Credo si intenda qualcosa di simile quando si dice di aver un maestro. Grazie amico maestro Leonid

 

Allievi del Corso di Regia con Leonid Alekseychuk.


VALUTAZIONE COLLETTIVA ( 5-a edizione, Milano '91):

Ci avete fatto ritrovare attitudini perdute,ci avete trasmesso intelligenza, cultura, entusiasmo. Nessuno di noi sarà come prima. Per questo vi ringraziamo e vi avremo sempre con noi.

 

CHADASSA MINKOVITZ, 22 anni, aspirante regista.

Grazie per farmi incontrare me stessa.

 

VALUTAZIONE ANONIMA.

Questo corso è segnato dal genio. Tanti auguri a voi, due Pulcinella da un cuore artistico. * * *

 

SUPPLEMENTO. EDIZIONE MILANESE di Giugno 2003.

ALCUNE VALUTAZIONI ( Frammenti).

 

FRANCESCO D'ARATA, 27 anni, studente di comunicazioni

Il solo pensiero che il corso sia finito mi rende molto triste. La prima cosa che mi ha colpito sin dal primo giorno è stata la caratteristica principale delle persone di grande statura che lasciano tracce indelebili nel cuore: l'assenza della superiorita' tipica degli insegnanti accademici. Grazie per avermi regalato gli occhi nuovi pieni di coraggio, per la grande lezione di vita che hai pagato a caro prezzo e ci hai offerto senza minima esitazione, per il fantastico dialogo "cuore a cuore" con tutti noi. Grazie per essere stato uno dei piu' grandi padri che io abbia mai incontrato lungo il mio cammino.

LUCA CERRI, 23 anni, laureato all'European Institute of Design

Caro Leonid, mi hai spinto a guardare le cose da una prospettiva opposta rispetto alla quale ero arrivato, a pormi domande, a non accontentarmi, ad entrare in conflitto con me stesso. Dopo il tuo corso ho deciso di andare a New York e continuare cio' che tu hai iniziato. Non so se in America proveranno a mettere in discussione il tuo pensiero, ma sento che ti rimarro' fedele. Sono felice di averti conosciuto, di aver capito come la pensa un artista. Per tutto cio', compreso il tuo senso di umorismo, ti ringrazio.

FILIPPO CONZ, 25 anni, videomaker.

Sono ammirato per la semplicita' e la passione con cui il sapere acquisito in tanti anni di esperienza registica viene trasmesso agli allievi. P.S. E poi… che bello "Il Cuore di Pulcinella"!!

 

DAVIDE SIBALDI, 16 anni, studente e appassionate videomaker.

Il corso mi ha dato informazioni e considerevoli elementi di riflessione Ho particolarmente gradito l'atmosfera di cordialita' e la generosita' intellettuale.

 

ELISABETTA CIANCI, 32 anni, autrice televisiva, Canale 5.

Un corso che ti apre la mente e non ti da tregua perche' sei sempre protagonista con i tuoi suggerimenti, buoni o sbagliati che siano. Bravo Leonid, insegnante molto esigente e pignolo fino al paradosso. Grazie di cuore per la passione che ci hai trasmesso.

PIETRO SPREAFICO, 25 anni, aspirante cineasta.

Non e' un semplice insegnamento. Io, che ho girovagato per corsi di regia da tanto tempo, ho ricevuto tanto in piu' che mi aspettavo. La cosa principale e' stata la possibilita' di vedere come un maestro del cinema affronta i problemi e li risolve: alle domande corrispondono delle risposte, e adesso che il corso finisce, le altre me ne vengono in mente, ma la strada che mi e' stata mostrata non mi sara' preclusa. Mi e' stato dato un buon paio di scarpe con cui percorrerla anche da solo; in due parole: autonomia di pensiero. Percio' grazie, grazie, grazie e ancora grazie.

Leonid sul set di "Mozart e Salieri" ,N.Y., U.S.A

LE DOMANDE ED I CHIARIMENTI SONO BENVENUTI, LE CONFERME O LE SMENTITE D'ADESIONE PURE. UNA CONFERMA TELEFONICA ( a voce, non il messaggio SMS) DELL'ARRIVO DEL MATERIALE SARA' APPREZZATA. GRAZIE.

FIFINE.......

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